La cultura non va in vacanza, così come delle buone abitudini quando si sta in montagna.
La prevenzione e la cura è una passione che non va in vacanza. Per dirla tutta trovo che anche in vacanza si presentino degli argomenti che meritano d’essere approfonditi alla luce della Medicina.
Motivo per il quale, seppur trovandomi tra i bellissimi monti del Sud Tirol, specificamente nella Valle Aurina, durante le camminate per questi sentieri il pensiero è attratto dalla biomeccanica del movimento.
Qualcuno potrebbe dire: “sei in montagna, non pensare e guardati intorno!” Allorché risponderei: “è proprio perché mi guardo intorno che il mio pensiero vola più alto delle vette di queste montagne”. L’ispirazione è proprio questa: la conseguenza di uno stato di trance, durante la quale la propria emotività trova forma con un’idea.
A tal proposito riflettevo sul fatto che in montagna, tralasciando gli agenti atmosferici, l’attacco di animali o l’avvelenamento, il rischio più frequente per la salute è quello di non saper interagire con l’ambiente e quindi subire un insulto di natura meccanica.
Con questa consapevolezza mi ritrovo a scendere un sentiero scosceso ed a rischiare più volte di cadere, scivolando con il piede.
Per quale motivo non sono caduto?
Grazie ad un riflesso chiamato riflesso di stiramento, attraverso il quale un muscolo, nel momento in cui è allungato bruscamente si contrae per non lesionarsi. In altre parole l’accelerazione del cambio di lunghezza del muscolo invia un segnale al Sistema Nervoso Centrale che percependo questa variazione come potenzialmente dannosa invia un comando di contrazione dello stesso per proteggerlo. L’equilibrio è una sinergia complessa di più ricettori:
- muscolari e tendinei
- articolari
- vestibolari
- oculari
Il riflesso di stiramento muscolare per le altre funzioni coordinative prima elencate sommate producono l’equilibrio e mi impediscono di cadere.
Questo disegno descrive la perdita improvvisa di stabilità su arto. Il rapido cambio della posizione dell’orecchio e delle articolazioni; l’allungamento muscolare; la perdita del contatto visivo inducono una risposta motoria di adattamento per non cadere.
Dopo tale premessa spero ti sia venuta voglia di scoprire come si possono evitare gli infortuni in montagna. Ho lasciato per ultima quella che ritengo la mia migliore intuizione.
COME SI CAMMINA IN MONTAGNA
Iniziamo con le basi: come si cammina? Tralasciando e evitando il vestiario tecnico, seguendo le regole del video seguente potrai razionalizzare il modo di camminare accorgendoti se commetti degli errori.
COME PERCORRERE UNA DISCESA DI MONTAGNA
La più grande incognita è la perdita di aderenza con il terreno. Nel video comprenderai dei concetti ai quali probabilmente non hai mai pensato.
COSA E’ LA PROPRIOCETTIVITA’
Chi conosce questo termine lo ha imparato durante la riabilitazione da un infortunio o durante la pratica di qualche sport. In questi due video mostro un modo alternativo per migliorarla e di come, noi scienziati moderni, non ci siamo inventati nulla che già non esistesse.
COME SOLLEVARE UN MASSO
Ho fatto decine di video sulla pesistica che descrivono ogni dettaglio del sollevamento. Ma valgono le stesse tecniche in Natura? In questo ambiente di oggetti non sono ergonomici come i bilancieri, manubri o kettbell. Inoltre il terreno è irregolare e magari hai uno zaino che ti destabilizza. Puoi stare tranquillo che, per fortuna, valgono esattamente le stesse regole della pesistica per non farti male anche nel momento in cui sollevi un masso.
e quando il masso è molto pesante?
COME NON CI SI AMMALA IN MONTAGNA
Questa è una riflessione prodotta da anni ed anni di riflessioni sull’argomento. Sono sicuro che aiuterà chiunque riuscirà a farla propria.
Il movimento è l’espressione dell’uomo ed il movimento sano è la mia missione.