E’ utile lo stretching?
Meglio all’inizio o alla fine della pratica sportiva?
Quanto devo allungare?
Domande lecite che si pongono sia coloro i quali si approcciano per la prima volta allo sport e sia coloro i quali già da anni lo praticano ma che mai hanno trovato una riposta.
Facciamo chiarezza innanzitutto nel definire cosa è lo stretching.
Esso non è altro che una stimolazione del Sistema Nervoso Centrale (SNC) per indurlo a realizzare un movimento frutto della sinergia dei muscoli agonisti ed antagonisti.
Le due tipologie di stretching più diffuse sono:
- stretching statico
- stretching dinamico
Lo stretching statico prevede il mantenimento di una posizione fissa per un certo tempo. E’ quello che spesso praticano le ballerine alla sbarra ed è l’incubo dei più rigidi! Rimanere in alcune posizioni, sottoposti a questo stress anche solo per più di 3-4 secondi, risulta essere insopportabile a chi non è naturalmente dotato di una buona mobilità.
E’ efficace? Purtroppo si. Con questo intendo che se non lo fosse, avremmo eliminato una pratica dolorosa e non salutare. Invece può essere utile per implementare la mobilità. Il requisito fondamentale è avere di base una buona mobilità e tanta pazienza per sopportare il dolore. In questo modo il sistema nervoso viene “preso per sfinimento” e di conseguenza educato alla realizzazione di un movimento.
Lo stretching dinamico è oggetto di molta attenzione scientifica per la sua maggior efficacia e tollerabilità rispetto al precedente.
Esso si realizza attraverso un movimento ripetitivo che induce “l’allungamento muscolare” (definizione scientificamente impropria di cui scriverò nel prossimo articolo), di cui ben si conoscono le sensazioni, senza rimanere statici nella posizione di massimo stress.
E’ importante che non si superi la soglia del dolore estremo poiché questo creerebbe uno stress eccessivo al SNC con una conseguenza opposta allo scopo originale: un aumento della rigidità.
Come ho scritto in un altro articolo di medicina filosofica, L’importanza del movimento, tutto ciò che in Natura avviene è per mezzo del movimento. Per questo motivo introdurre un concetto dinamico di allungamento risulta essere più realistico ed efficace.
Il tema del realismo è fondamentale in tutti i movimenti umani. Per cui durante la rieducazione motoria è decisivo, per il buon esito del nostro intervento, che tutti gli esercizi realizzati siano il più fedele possibile alla realtà.
Con queste premesse la risposta alle domande in apertura viene da sé: lo stretching è utile al sano funzionamento dell’organismo nel rispetto della personale sopportazione al dolore e nel momento che si ritiene più idoneo.
Nel prossimo articolo scriverò in termini più scientifici per fare ulteriore chiarezza ed avere una pratica più sicura!
Il video di seguito mostra un atleta professionista, particolarmente dotato, eseguire una routine classica di flessibilità della catena muscolare posteriore:
Un corpo libero di muoversi nello spazio, è un corpo sano.
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dott. Michele Castellano Vitaterna
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