Abbandonare alcune abitudini linguistiche del passato ci permetterà di essere atleti più consapevoli e sani.
Dopo l’introduzione dell’articolo precedente Stretching – facciamo chiarezza, iniziamo subito con l’affermare che i muscoli non si “allungano”. Esso è un termine improprio nato dall’empirismo ed oggi smentito dalle moderne ricerche scientifiche. Esse ci confermano che la struttura muscolare non subisce modificazioni durante la pratica di stretching.
Eppure qualcosa si modifica in maniera tangibile! Esistono persone estremamente “legate” (altro termine che da ora aboliremo per il motivo di prima) ed altre estremamente flessibili.
Con la “flessibilità” introduco un altro concetto fondamentale che è il naturale completamento della mobilità.
La mobilità è il grado di movimento che un’articolazione possiede.
Mentre la flessibilità è la capacità di compiere un certo movimento.
Se i muscoli non si allungano, cosa avviene che permette l’aumento della flessibilità?
Il Sistema Nervoso Centrale è stato “educato” a permettere un dato movimento attraverso la coordinazione dei muscoli agonisti ed antagonisti.
Questa è la realtà, detta anche in maniera diversa: un aumento delle varie mobilità articolari determina un complessivo aumento della flessibilità.
Riassumiamo questa prima parte:
1. il muscolo non si allunga;
2. la mobilità è la libertà di un’articolazione di compiere una certa quantità di movimento;
3. la flessibilità è un movimento ampio dato dalla somma delle mobilità articolari;
4. se si parla di stretching intendendo il significato di flessibilità allora esso è corretto;
5. il Sistema Nervoso Centrale, attraverso la coordinazione muscolare, permette l’aumento della flessibilità;
Nel video seguente l’atleta in questione esegue una propedeutica di mobilità della catena muscolare posteriore partendo da un esercizio di condizionamento del Sistema Nervoso Centrale meno impegnativo, per poi (nella seconda parte del video) eseguire una flessibilità decisamente
laboriosa!
Il suo è frutto di costanza e pratica, le stesse che abbiamo avuto nell’imparare le tabelline a memoria: non era anche quella una pratica di condizionamento del Sistema Nervoso Centrale?