L’utilizzo della cintura per prevenire gli infortuni alla colonna

Leggi questa prosa scientifica circa l’impatto sulla salute che la cintura determina.

Purtroppo in letteratura non c’è molto sui rischi legati al sollevamento di carichi massimali con la cintura. Per cui sarà breve la trattazione dell’argomento. Per i più impazienti ho riportato come di consueto le conclusioni a fine pagina.

Ciò che sappiamo con certezza è che indossare la cintura aumenta la pressione intra addominale (IAP) e l’attivazione dei muscoli paravertebrali[1,2,3,7]. Se vuoi sapere come respirare senza farti male durante la pesistica, leggi questo articolo.

Ciononostante come questo aumento pressorio incida sulla meccanica della colonna non è del tutto chiaro. Tant’è che gli utenti delle palestre spesso non conoscono lo scopo della cintura e quindi non sa utilizzarla o la utilizza impropriamente, per esempio con carichi bassi o in esercizi che non determinano un carico massimale sulla colonna[5].

Gli studi riguardo l’utilizzo della cintura sono contraddittori. Il prof. McGill[6] è un avversario dell’uso della cintura per il fatto che l’effetto elastico che si può ottenere con la cintura sarebbe utilizzabile nel momento in cui la colonna si flette. In sostanza per sfruttare l’effetto della cintura bisognerebbe piegare la colonna in avanti e quindi eseguire una pessima alzata!
Nel video seguente schematizzo come avviene questo effetto elastico. Ricordo che nessuna fitball è stata maltrattata durante la ripresa del cortometraggio!


Come agisce sul
sistema cardio circolatorio questo aumento di IAP indotto dalla cintura?

Gli studi[17,18] a riguardo sono chiari. L’utilizzo della cintura aumenta la pressione sanguigna (fino a 15 mmHg) e la frequenza cardiaca. Ciò determina un aumento della probabilità di ictus. Tant’è che gli autori di questi studi hanno concluso che gli individui che potrebbero avere un compromesso sistema cardiovascolare sono probabilmente a maggior rischio quando si allenano indossando le cinture rispetto a quando non le indossano. Si potrebbe dedurre che varie problematiche vascolari come le vene varicose dei testicoli, le emorroidi e le ernie sono aggravate dall’utilizzo della cintura.

Come agisce sulla stabilità della colonna la cintura?

Alcuni studi[7-8-9] hanno valutato come l’utilizzo di una cintura da powerlifting è in grado di aumentare la pressione intra addominale con conseguente aumento del carico sollevato in maggior sicurezza. Questa deduzione parte dal concetto che la pressione intra-addominale sia un buon indicatore delle forze spinali.

Purtroppo le ultime ricerche tendono a smentire questo concetto e in questo articolo è ben spiegato il perché.

Numerosi studi[6,7,10,11,12,14,15,16] contraddicono l’efficacia dell’aumento dell’IAP come elemento protettivo della colonna durante i sollevamenti affermando che sia esattamente l’opposto. Questo aumento della pressione si ottiene sia attraverso la manovra di Valsalva e sia utilizzando la cintura da pesistica e che tale aumento determini un aumento della pressione discale tra una vertebra e l’altra.

Sicuramente la cintura non altera direttamente il movimento meccanico della colonna sotto carico[21].

Riporto un ultimo interessante studio[13] dove si riporta delle differenze tra cinture utilizzate. Quelle alte ed elastiche riducevano il carico spinali; mentre quelle corte e rigide aumentava il momento del sollevamento.

C’è ancora della confusione e la scienza non si è ancora espressa in maniera unanime.

 

Cosa dedurre dagli studi contraddittori sull’utilizzo della cintura?

Molto semplicemente che se ti trovi bene ad usarla, continua a farlo. Nella mia esperienza professionale raramente la consiglio poiché mancano i presupposti scientifici per farlo. Se nascesse spontaneamente dall’atleta la volontà ad indossarla, seppur non scoraggiando tale decisione, propongo di ragionare insieme sulla necessità da lui percepita alla base della volontà di utilizzarla. La “paura” o il “timore”, come concetti generali che portano con se ogni possibile interpretazione del “disagio”, sono la maggior parte delle volte i fattori scatenati del desiderio di indossare la cintura.

“Il test che utilizzo per validare la razionalità dell’uso della cintura è valutare il controllo dei muscoli respiratori. In assenza di tale controllo la cintura ai miei atleti è vietata”

Il mio obiettivo è primariamente il recupero della salute e secondariamente la performance. Mi riferisco ad atleti amatoriali, poiché per i professionisti la performance viene prima della salute. Questo perché se la paura e il timore prima scritti prendono il sopravvento le capacità motorie vengono meno (con l’aumento del rischio infortuni) e questo è ciò che voglio impedire. Si creerebbe una pericolosa dipendenza dalla convinzione negativa che “in assenza della cintura non c’è sicurezza”. Per questo motivo gli esercizi contenuti in questo articolo sono la spartiacque per valutare se l’utilizzo della cintura può essere preso in considerazione.

Una volta che questi test-esercizi sono stati superati e si valutata la stabilità del core e la coordinazione della respirazione e si decide di usare la cintura leggi in questo articolo come imparare ad usarla.

Per tanto la cintura non serve a sostenere la “schiena” quanto piuttosto a stabilizzare il contenuto viscerale creando un effetto barriera (coadiuvando il muscolo trasverso).

In ultima analisi, da non sottovalutare anche se non si può misurare il coinvolgimento di questo parametro, è l’effetto placebo[19]. Lavorando da tanti anni nel rugby professionistico e amatoriale ho fatto tante fasciature che non avevano uno scopo meccanico reale di protezione articolare, quanto piuttosto conferivano sicurezza all’atleta. La cintura può contribuire in alcuni atleti a dare ulteriormente questa sensazione di protezione. Il suo effetto opposto è definito come nocebo, i cui effetti sono, nell’ambito de movimento, la kinesiphobia. L’effetto placebo è un’arma terapeutica potentissima e ben documentata in letteratura scientifica.

Cosa dedurre dalle esperienze personali in merito alla cintura?

Qualche atleta si percepisce come maggiormente “sostenuto” o “compresso” e questo è uno dei feedback psico-fisico che la cintura apporta. Se questo, con la premessa prima detta di un ottimale controllo della muscolatura respiratoria, è un aiuto alla prevenzione degli infortuni della colonna, che ben venga. Inoltre può avere un utilizzo interessante nel momento in cui si sente che le costole impattano sulla cintura: significa che si è perso il controllo della colonna. Questo può essere un buon feedback sul suo utilizzo. In ogni caso sotto a sollevamenti di 1,5 volte il proprio peso corporeo non dovrebbe essere presa in considerazione. Mark Rippetoe[20] è un sostenitore dell’utilizzo della cintura, per incrementare la sicurezza, durante i sollevamenti massimali. Le sue argomentazioni circa l’utilizzo sono ragionevoli. In questo articolo puoi leggere come usare correttamente la cintura nella pratica sportiva e non farti male.

Conclusioni:

Le poche e contraddittorie ricerche ad oggi disponibili NON validano l’ipotesi che l’utilizzo della cintura aumenti la prevenzione degli infortuni della colonna durante la pratica della pesistica. L’utilizzo o meno della stessa spetta al singolo. Per coloro i quali hanno delle problematiche cardio vascolari è da EVITARE l’utilizzo. Avere un controllo della muscolatura del core rimane la strategia migliore per la prevenzione degli infortuni della colonna

 

Bibliografia:

  1. Effect of a stiff lifting belt on spine compression during lifting.
    Kingma I1, Faber GS, Suwarganda EK, Bruijnen TB, Peters RJ, van Dieën JH.
    Spine (Phila Pa 1976). 2006 Oct 15;31(22):E833-9.
  2. Effects of abdominal belts on intra-abdominal pressure, intra-muscular pressure in the erector spinae muscles and myoelectrical activities of trunk muscles.
    Miyamoto K1, Iinuma N, Maeda M, Wada E, Shimizu K.
    Clin Biomech (Bristol, Avon). 1999 Feb;14(2):79-87.
  3. Effects of a belt on intra-abdominal pressure during weight lifting.
    Harman EA1, Rosenstein RM, Frykman PN, Nigro GA.
    Med Sci Sports Exerc. 1989 Apr;21(2):186-90.
  4. Isometric Strength of Powerlifters in Key Positions of the Conventional Deadlift.
    George K. Beckham, Hugh S. Lamont, Kimitake Sato, Michael W. Ramsey, G. Gregory Haff, Michael H. Stone.
  5. Weight lifting belt use patterns among a population of health club members.
    Finnie SB1, Wheeldon TJ, Hensrud DD, Dahm DL, Smith J.
    J Strength Cond Res. 2003 Aug;17(3):498-502.
  6. On The Use Weight Belts
    Stuart M. McGill Professor of Spine Biomechanics, University of Waterloo, Canada. A review invited by the National Strength and Conditioning Association. March 2005
  7. The effectiveness of weight-belts during the squat exercise.
    Lander JE1, Simonton RL, Giacobbe JK.
    Med Sci Sports Exerc. 1990 Feb;22(1):117-26.
  8. Effects of a belt on intra-abdominal pressure during weight lifting.
    Harman, E.A., Rosenstein, R.M., Frykman, P.N., and Nigro, G.A. (1989)
    Sci. Sports Exercise, 2 (12): 186-190.
  9. The effectiveness of weight belts during multiple repetitions of the squat. Lander, J.E., Hundley, J.R., and Simonton, R.L. (1992)
    Med. Sci. Sports Exercise, 24 (5): 603-609.
  10. Reassessment of the role of intra-abdominal pressure in spinal compression.
    McGill, S.M., and Norman, R.W. (1987)
    Ergonomics, 30 (11): 1565-1588.
  11. Valsalva maneuver biomechanics. Effects on lumbar trunk loads of elevated intra-abdominal pressures.
    Nachemson, A.L., Andersson, G.B.J., and Schultz, A.B. (1986)
  12. The effect of lumbar belts on isolated lumbar muscle.
    Reyna, J.R., Leggett, S.H., Kenney, K., Holmes, B., and Mooney, V. (1995)
    Spine, 20 (1): 68-73.
  13. Biomechanical assessment of lifting dynamics, muscle activity and spinal loads while using three different style lifting belts.
    Granata, K.P., Marras, W.S., and Davis, K.G. (1997)
    Biomech, 12 (2): 107-115.
  14. The effect of back belts on lumbar muscle fatigue.
    Ciriello, V.M., and Snook, S.H. (1995)
    Spine, 20 (11):1271-1278.
  15. Lumbar spine orthosis wearing. I. Restriction of gross body motion.
    Lantz, S.A., and Schultz, A.B. (1986)
    Spine, 11 (8): 834-837.
  16. Passive stiffness of the lumbar torso in flexion, extension, lateral bend and axial twist: The effect of belt wearing and breath holding.
    McGill, S.M., Seguin, J.P., and Bennett, G. (1994)
    Spine, 19 (6): 696-704.
  17. The effects of a weight training belt on blood pressure during exercise.
    Hunter, G.R., McGuirk, J., Mitrano, N., Pearman, P., Thomas, B., and Arrington, R. (1989)
    Appl. Sport Sci. Res., 3 (1):13-18.
  18. Abdominal belts increase diastolic blood pressure.
    Rafacz, W., and McGill, S.M. (1996)
    Occup. Environ. Med., 38 (9): 925-927.
  19. The role of lifting belts in manual lifting.
    McCoy, M.A., Congleton, J.J., Johnston, W.L., and Jiang, B.C. (1988)
    J. Ind. Ergonomics, 2: 259-266.
  20. Starting Strength
    di Mark Rippetoe
  21. Three-dimensional motion analysis of the lumbar spine during “free squat” weight lift training.
    Walsh JC1, Quinlan JF, Stapleton R, FitzPatrick DP, McCormack D.
    Am J Sports Med. 2007 Jun;35(6):927-32. Epub 2007 Feb 16.
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