Perché è importante mantenere la terapia manuale?

Il tocco è forse la pratica di cura più antica che esista, leggi cosa dice la scienza a riguardo.

La terapia manuale si esprime nelle sue forme più diffuse, quali: il massaggio, il rilascio mio fasciale, lo scollamento, il massaggio trasverso profondo, le manipolazioni articolari ecc.

In questo articolo mi concentrerò sul massaggio, in quanto è la pratica più applicata al mondo, la più semplice/istintiva, la più studiata nella ricerca e probabilmente anche la più piacevole. Tali deduzioni sul massaggio sono potenzialmente sovrapponibili a qualsiasi terapia manuale.

Ricordo che meccanicamente le terapie manuali sono tutte uguali, ciò che cambia è la percezione (o preferenza) da parte dell’atleta-paziente e la padronanza del fisioterapista nella modalità scelta. Con questo intendo dire che il tipo di stimolazione delle varie tecniche può essere sovrapponibile poiché variabili come la sensibilità della persona, la forza/destrezza del professionista ed altre, produrranno una tecnica che in quel contesto terapeutico assume il ruolo terapeutico.

A mio avviso, proprio per questo motivo, la terapia manuale dovrebbe essere una macro categoria, dalla quale pescare in base al contesto. Di conseguenza il professionista deve saper fare tanto il massaggio quanto le manipolazioni articoli.

La iper specializzazione in una o poche tecniche è solo un sintomo di debolezza professionale. Che senso ha specializzarsi nell’epoca della globalizzazione dove tutti possono vedere ed imparare tutto? La cultura si è allargata ed è un dovere di ogni professionista non trincerarsi dietro scuse quali: “quella tecnica è faticosa”, “quella tecnica non funziona”, “con questa tecnica risolvo tutto” ecc.

Dopo questa premessa vediamo quali sono le basi scientifiche della terapia manuale.

Iniziamo con il conoscere la sensibilità della mano.

Uno studio1 ha dimostrato che il tatto è un fenomeno neurologicamente complesso e probabilmente ha molti effetti fisiologici. La pelle è incredibilmente ricca di terminazioni nervose, fino a circa 10.000 per centimetro quadrato, con un diametro nervoso medio di circa 3 millesimi di millimetro. Per tanto la mano fornisce una possibilità enorme di ricevere informazioni. La ricerca2 è andata avanti scoprendo che esistono fibre nervose specializzate che rispondono solo ad un leggero accenno di una certa velocità, ossia la carezza. La scoperta potrebbe spiegare perché toccare la pelle può alleviare il dolore e di come la risposta al tatto sia così tanto importante a livello neurologico.

“la pelle è la superficie del cervello”9

La terapia manuale può fornire alle persone un’esperienza sensoriale ricca e nuova, che potrebbe essere un meccanismo importante per alleviare il dolore ed apportare altri benefici terapeutici. Se il massaggio funziona, è principalmente a causa della neurologia del tatto.

Per il terapista la sfida del recupero è la seguente: 

“provare a cambiare le aspettative del paziente ed i punti di vista d’entrambi (terapista e paziente) con nuove sensazioni e movimenti.”

Pertanto, se il nostro toccare è percepito in maniera piacevole da un individuo, è probabile che si abbassi la soglia del proprio dolore. Uno dei modi che abbiamo per capire (a parte la comunicazione verbale) se il nostro tocco risulta gradevole, è notare un rilassamento della muscolatura che abbiamo sotto le nostre mani. Il rilassamento muscolare fa parte di una reazione più complessa del sistema nervoso autonomo parasimpaticao (snp), la quale, oltre al rilascio della tensione muscolare permette tutta una serie di eventi a cascata che sono funzionali allo scopo finale: sedare il dolore.

Qualora il nostro intervento non fosse percepito come piacevole, si innescherebbe il sistema nervo autonomo simpatico (l’alter ego del precedente) che provocherebbe una serie di eventi esattamente contrari, innalzando la percezione del dolore percepito.

Non è, quindi, il nostro intervento diretto a determinare, volendo prendere un solo parametro in esame, il rilassamento muscolare, bensì una conseguenza di esso. Indirettamente riusciamo ad avere successo.

“Gli effetti della terapia manuale sono come la pesca, ottieni un risultato quando il sistema-pesce abbocca”

The Oriental bath. Massage by Yermakov, Dmitri Ivanovich (1845 – 1916), Russia, 1880. Russian Museum of Ethnography, Albumin Photo.

Se, dunque, è vero che questo cambiamento avviene da dentro (snp), non è solo la terapia manuale che può indurlo. Ma questo è un altro argomento, che merita di essere approfondito in un altro articolo.

Tornando agli effetti della terapia manuale sul dolore, bisogna fare una precisazione riguardo il dolore cronico che tende in particolare ad essere sempre più dissociato da un danno anatomico (a causa di una iper sensibilizzazione del sistema nervoso centrale) e che sensazioni sicure, piacevoli ed interessanti possono aiutarci a migliore questo stato. Anche se non è possibile determinare in che modo ed in che misura.

Ciononostante, esistono delle prove3-6 sugli effetti sull’umore del massaggio (in questo caso) che sono:

  • riduzione della depressione;
  • riduzione dell’ansia;

Probabilmente questi effetti sono determinati dal fatto che il massaggio è semplicemente rilassante. Il che è importante al fine del successo della battaglia contro il dolore, però non è curativo nel senso che non lavora sulla causa. In tal senso, sarebbe interessante confrontare varie strategie di rilassamento, per poter fare un confronto costo-beneficio e non è detto che il massaggio sia il miglior compresso, rispetto per esempio alla meditazione o al dormire, che sono esempi più economici di rilassamento.

A tal proposito in un interessante studio7, sono stati paragonati il semplice tocco ed un massaggio. Il risultato ha evidenziato che entrambi hanno una forma d’efficacia (anche se con valori differenti). Lo studio termina con: “possibly leading to reporting bias and the overestimation of a beneficial effect”. Ossia gli stessi autori si sono resi conto della difficoltà di quantificare gli effetti.

Uno studio più recente8, ha affrontato lo stesso tema giungendo alla conclusione che un massaggio è più efficace di una cura compassionevole (ossia un “aumento dell’empatia”), anche se resta l’incognita della necessità o meno della “professionalizzazione” dell’operatore.  Bisognerebbe approfondire: in che contesti socio-assistenziali può/non l’operatore può lavorare? Quale percorso di studio dovrebbe svolgere? 

Sono domande molto pertinenti soprattutto in Italia, dove esiste un’enorme zona grigia legislativa su quelli che sono i compiti/percorsi delle varie figure sanitarie e non.

Infine, seppur è difficile quantificare e riprodurre sempre gli stessi effetti della terapia manuale, essa è stata e sarà sempre una preziosa risorsa della medicina riabilitativa.

Conclusione

La Terapia Manuale in tutte le sue forme, è un importante strumento scientifico di cura. Gli effetti sono da ricercare nel rapporto vincente che si crea con il terapeuta, che apre le porte del snp.

Bibliografia:

  1. Ann Neurol. 2003 Aug;54(2):197-205.
    Quantification of myelinated endings and mechanoreceptors in human digital skin.
    Nolano M1, Provitera V, Crisci C, Stancanelli A, Wendelschafer-Crabb G, Kennedy WR, Santoro L.
  2. Nat Neurosci. 2009 May;12(5):547-8. Epub 2009 Apr 12.
    Coding of pleasant touch by unmyelinated afferents in humans.
    Löken LS1, Wessberg J, Morrison I, McGlone F, Olausson H.
  3. Int J Ther Massage Bodywork. 2008 Dec 15;1(2):3-5.
    Affective massage therapy.
    Moyer CA1.
  4. The Effectiveness of Massage Therapy Intervention on Reducing Anxiety in the Workplace.
    Karen R. Shulman, Gwen E. Jones.
    First Published June 1, 1996
  5. Shulman KR, Jones GE.
    The effectiveness of massage therapy intervention on reducing anxiety in the work place.
    Journal of Applied Behavioral Science. 1996;32:160–173.
  6. Am J Crit Care. 1998 Jul;7(4):288-99.
    Effect of a back massage and relaxation intervention on sleep in critically ill patients.
    Richards KC1.
  7. Ann Intern Med. 2008 Sep 16;149(6):369-79.
    Massage therapy versus simple touch to improve pain and mood in patients with advanced cancer: a randomized trial.
    Kutner JS1, Smith MC, Corbin L, Hemphill L, Benton K, Mellis BK, Beaty B, Felton S, Yamashita TE, Bryant LL, Fairclough DL.
  8. Pain. 2011 Oct;152(10):2432-42. Epub 2011 Jul 29.
    Effects of massage on pain, mood status, relaxation, and sleep in Taiwanese patients with metastatic bone pain: a randomized clinical trial.
    Jane SW1, Chen SL, Wilkie DJ, Lin YC, Foreman SW, Beaton RD, Fan JY, Lu MY, Wang YY, Lin YH, Liao MN.
  9. di Deane Juhan da https://www.jobsbody.com
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