Recupero della Spalla dopo Operazione di Latarjet

Guida definitiva delle modalità di recupero della spalla dopo operazione chirurgica di Latarjet per instabilità.

Volume 1

Questo grafico circa il processo produttivo nel recupero articolare (anche post operatorio) è già stato affrontato nell’articolo Spalla inizia a muoverla!


La prima tappa del recupero è costituita dalla mobilizzazione.
Dopo un’operazione di spalla c’è una rigidità fisiologica indotta dalla lesione dei tessuti prodotta in sala operatoria e dalle contratture antalgiche (con scopo protettivo per l’articolazione) del paziente. L’atleta, di cui parliamo oggi, è stato trattato con un’operazione definita di Latarjet, più complessa di altre metodiche e sicuramente più invasiva e definita a “cielo aperto” in quanto possibile da un accesso che determina una cicatrice molto lunga. Una delle tante differenze con l’artroscopia è che quest’ultima è meno invasiva in quanto realizzata con tre fori.

La Latarjet è un’operazione che prevede il distacco di una parte di un osso (coracoide) con il relativo tendine del muscolo (bicipite brachiale) e la fissazione di tutto il complesso sulla glena scapolare.

Queste informazioni, fornite dal chirurgo, sono utili al terapista per il recupero, per valutare sia i tempi post acuzie di immobilizzazione (ossia appena dopo l’operazione) che quelli di recupero complessivi. Di seguito riporto la scheda dell’atleta in questione:

Dopo essermi interfacciato con il chirurgo circa i tempi di recupero e le modalità dello stesso, inizia il mio lavoro.

La prima tappa del percorso riabilitativo è il recupero della mobilità.

Ogni fase del percorso riabilitativo deve essere sempre accompagnata dalla motivazione che ogni paziente/atleta, che il terapista alimenta con razionali speranze assicurando il successo alla fine del percorso attraverso una comunicazione virtuosa e il coinvolgimento di più figure professionali possibili.

Analisi della mobilità:

Nel seguente video questi test verranno commentati per evidenziare i deficit in questione, i quali verranno successivamente affrontati negli esercizi di mobilità.

Questa è la fase più importante e “di non ritorno”. Con questo intendo che, senza una sufficiente mobilità, non ci può essere un ritorno ad una vita normale e tanto meno la pratica della disciplina sportiva. Inoltre passati i primi mesi diventa sempre più difficile se non impossibile recuperare i gradi di libertà articolare. Per questi motivi, tutte le energie mentali e fisiche devono essere concentrate in questa fase.

Ci sarà sempre tempo per aumentare la massa muscolare, mentre non si può dire la stessa cosa per la mobilità. Una volta che le strutture molli ed articolari si sono irrigidite è quasi impossibile recuperare l’articolazione. Nella mia pratica clinica, quando mi arriva un atleta con un deficit di mobilità post operatorio, dopo 8 mesi dall’intervento, consiglio una visita dal chirurgo, affinché si possa esprimere sul recupero funzionale dell’atleta pur avendo un handicap.

Riassumendo: non c’è mai abbastanza impegno ed attenzione in questa fase riabilitativa.

Gli esercizi proposti, così come quelli per la stabilizzazione e la performance, produrranno dei DOMS. Essi sono dei dolori che incorrono dopo una sessione d’allenamento intensa e spariscono dopo qualche giorno con un po’ di riposo e una alimentazione equilibrata.

Gli esercizi che propongo una volta che sono stati assimilati, sono riproducibili autonomamente dall’atleta.

Gli esercizi di recupero della mobilità della spalla si suddividono in:

  1. esercizi per la Gleno Omerale (GO)
  2. esercizi per la Scapolo Toracica (ST)

Non è un caso che ci siano molti più esercizi per la GO rispetto alla ST. Questo perché la priorità ce l’ha la prima articolazione, poiché è quella direttamente coinvolta dall’operazione e per tanto è la più rigida. La gestione del dolore è una componente fondamentale poiché il recupero della mobilità dopo un’operazione e un tempo di attesa in immobilità per il tutore, è davvero dolorosa. L’atleta virtuoso deve essere in grado di gestire questa componente con le opportune tecniche di meditazione per controllare il dolore.

Nel video seguente si può osservare l’esecuzione degli esercizi, con il commento circa le modalità d’esecuzione.

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